Collaborazione CAI “Falco Naumanni” Matera e UNIBA

È stato presentato il 5 aprile scorso, nella Sala Cavallerizza di Laterza, il progetto che intende portare il Sentiero Italia CAI (SICAI – il più lungo percorso di trekking al mondo che attraversa tutte le regioni italiane) nella Terra delle Gravine, con un percorso che da Matera arriva fino a Grottaglie.

L’idea attuale è quella di realizzare una variante di circa 160 km, che in 8 tappe raggiunge e attraversa la Terra delle Gravine fino a Grottaglie e formare un anello con il percorso preesistente.

L’iniziativa proposta a Laterza parte dalla Sezione del Club Alpino Italiano di Matera “Falco Naumanni”, che del comprensorio delle gravine si è già occupata nel 2024, quando ha organizzato – ad opera del responsabile zonale SOSEC (Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del CAI) Felice Santantonio – un convegno divulgativo e una serie di escursioni didattiche, in collaborazione con l’Università della Basilicata e l’Università di Bari.

È stata la Presidente della sezione CAI materana, Margherita Sirritiello, a organizzare e presentare il progetto SICAI della variante della Terra delle Gravine, con la collaborazione ancora una volta del mondo accademico: sono intervenuti all’incontro il Direttore prof. Giuseppe Mastronuzzi e il geologo prof. Marcello Tropeano, del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’UNIBA.
Hanno dato il benvenuto agli ospiti Sabrina Sannelli e Rocco D’Anzi, rispettivamente Assessori al turismo e all’ambiente del Comune di Laterza, i quali, insieme alla loro collega del Comune di Castellaneta, Anna Molfetta (Assessora al turismo), hanno detto che si tratta di un percorso corretto, che si inserisce tra le buone pratiche capaci di alimentare uno sviluppo economico sostenibile e compatibile con il cambiamento climatico e auspicato che la proposta possa diventare un progetto sempre più partecipato.
È intervenuto anche Filippo Bellini, funzionario della Provincia di Taranto, con competenza sul Parco Terre delle Gravine, che ha ribadito l’importanza di realizzare una rete sentieristica efficiente ma nel totale rispetto delle peculiarità e fragilità del territorio.
Il Presidente del Gruppo Regionale CAI Puglia, Agostino Iacobellis, ha portato i saluti del presidente nazionale del CAI Antonio Montani e ha affermato che recuperare la rete escursionistica, segnarla e valorizzarla serve ad aumentare l’afflusso dei visitatori e alla fruizione rispettosa degli ambienti naturali, ma per ottenere ciò occorre attivare una sinergia tra cittadini, enti, associazioni e aziende per attivare insieme un progetto di comune interesse.
È intervenuto quindi Lorenzo Bassi, componente del Team SICAI, che ha descritto la “monumentalità” del Sentiero Italia, un cammino unico al mondo – 527 tappe con quote che vanno dal livello del mare a oltre 3mila metri – che impegna il lavoro diretto e indiretto di circa 6mila volontari CAI e richiede la compartecipazione fondamentale delle realtà locali. Ha quindi spiegando che esso si propone come un vero e proprio “viaggio attraverso l’Italia”, da Sud a Nord, per conoscerne, nella maniera unica che solo la mobilità lenta riesce ad offrire, l’incredibile bellezza e varietà dei suoi paesaggi e il suo patrimonio naturale e antropologico. Un progetto di trekking ambizioso che ha come obiettivo quello di realizzare una continuità non solo nello spazio ma anche nel tempo: “il cammino si fa camminando“, recita un adagio caro ai camminatori.
Inoltre, ha segnalato che è stato di recente completato anche il Sentiero Italia Ciclo, che prevede un percorso di andata e uno di ritorno lungo tutto lo Stivale per bici, per un totale di 16.680 km. in 663 tappe, e sottolineato che dal SICAI – al quale sono dedicati un sito web e un’App di libero uso – sono nate altre iniziative CAI importanti, come il Catasto della Rete Escursionistica Italiana e il monitoraggio delle sorgenti montane.

La Presidente della Sezione CAI Matera Margherita Sirritiello ha posto invece l’accento sulla formazione che il CAI dedica alla realizzazione e manutenzione dei sentieri, frutto di un’esperienza secolare (il Club Alpino Italiano, infatti, è stato fondato nel 1863) e sull’impegno volontario dei soci CAI che, mettendo a disposizione molta parte del loro tempo libero, si prodigano con dedizione ed entusiasmo a questa attività, composta di una fase di rilievo digitale e cartografica e una esecutiva, con tabelle, colori e pennello. Sirritiello ha ricordato che il CAI pone un’attenzione particolare anche all’accessibilità dei sentieri per le persone con disabilità motorie o di altro tipo.

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